Serrapetrona

Come libero comune Serrapetrona fu aggregato al distretto di Camerino dalle autorità papali nel 1240 durante la lotta tra guelfi e ghibellini. La vita politica e sociale dei suoi abitanti fu quindi regolata dagli statuti dei quali ammiriamo l’unica raccolta esistente del 1473, gelosamente custodita nell’Archivio comunale. è chiaro che sotto il dominio del Comune di Camerino, ma specialmente più tardi con la signoria dei Da Varano, le magistrature di Serrapetrona, pur conservando le vecchie denominazioni, subirono riduzioni di potere, come avvenne anche per gli altri piccoli comuni, già antiche pievi (FELICIANGELI), dotati di statuti propri ed assegnati a Camerino con giurisdizione vicariale per cui ebbero la definizione di terre raccomandate (1). Su di esse infatti pendeva la rivendicazione del Rettore della Marca perché non propriamente considerate pertinenti a Camerino, ma piuttosto terre confinarie del medesimo, che mantennero spirito autonomistico mai spento, semmai sminuito dal podestà o vicario che la città o i Da Varano vi nominavano. Le caratteristiche di queste terre raccomandate sono definite in un documento notarile del 6 gennaio 1362 (2) di cui diamo la traduzione: “Stabiliamo ed ordiniamo che gli uomini dei castelli di S. Anatolia, di Serra e di Sefro (3) e degli altri luoghi raccomandati del distretto non osino eleggere o chiamare alcuno a loro podestà, vicario, rettore, giudice o notaio da altra città all’infuori di Camerino o dei borghi della città; e il podestà, il capitano, come i signori Priori della città di Camerino, siano tenuti a chiedere ed ordinare per lettera che i comuni e gli uomini della terra di S. Anatolia e degli altri luoghi suddetti osservino le dette disposizioni”. Con l’ascesa al potere della signoria dei Varano, dopo la distruzione di Camerino guelfa nel 1259, ad opera delle truppe di Federico II, Serra e numerosi altri castelli entrarono a far parte dei loro possedimenti. Per trecento anni quindi condivisero nel bene e nel male tutte le vicende di quel turbolento periodo storico. Poi passarono definitivamente alle dirette dipendenze della sede apostolica fino al 1861.

(1) Questi castelli riconosceranno la sovranità della seconda repubblica camerinese (1434-1443) e, caduto quel governo, stipuleranno vantaggiose convenzioni con la reggente Elisabetta Malatesta, vedova di Piergentile (1433). Le rivendicazioni della Curia pontificia assunsero talvolta atteggiamenti drammatici, poi si fini per riconoscere il fatto compiuto, mantenendo qualifica e prerogative di terre raccomandate.

(2) Ricavto dalla coperta di un bastardello contenente rogiti del notaio Bartolomeo di Nicola del Castello di S. Giovanni di Fiuminata negli anni 1405 – 1410, cred. 5 dell’Arch. Not. di Camerino. Pubblicato dal Gabrielli.

(3) Tra i luoghi raccomandati qui non è nominato Camporotondo. Ma quel plurale ci fa pensare che almeno qualcuno dei 4 o 5 che ritroviamo nominati, oltre questi quattro, negli Statuti di Camerino stampati nel 1563, ne avessero le prerogative già nel 1362.

Fonte:
http://www.beniculturali.marche.it/Ricerca/tabid/41/ids/68027/Castello-di-Serrapetrona/Default.aspx
http://www.beniculturali.marche.it/Ricerca/tabid/41/ids/68029/Porta-del-Castello-di-Serrapetrona/Default.aspx
http://www.tuttoserrapetrona.it/citta/storia.asp?p=citta&s=storia
http://www.culturaitalia.it/opencms/viewItem.jsp?language=it&case=&id=oai%3Asirpac.cultura.marche.it%3A68027

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