Famiglia Da Varano

Albero genealogico (semplificato) della famiglia Da Varano

Gentile
Sembra essere il capostipite della famiglia ma su di lui ci sono poche informazioni.

Rodolfo
Si hanno sue notizie nel 1231, 1239 e 1242; sposa una donna di nome Rocca, abita a Rocca Varano e ha cinque figli: Accarambono capostipite degli Accaramboni di Tolentino, Gualtieri capostipite dei signori di Urbisaglia, Berardo, Guarnieri e Gentile.

Gentile I +1284
Dopo essere fuggito da Camerino durante la presa della città ad opera di Percivalle D’oria con l’aiuto del Papa e di altre città guelfe, si pone a capo degli esuli e nel 1261 sarà artefice della riconquista di Camerino. Assume il ruolo di primo cittadino e con prospettive di dominio colloca la nuova dimora familiare in prossimità della cattedrale. Ha per consorte Alteruccia, figlia o nipote del Conte Suppo di Altino, ha cinque figli: Gualterunda che sposa Fallerone Signore di Fallerone, Cerreto e Spoleto, Rengarda che sposa Bonifazio de’ Castelli, Gentile, Rodolfo e Berardo.
Gli succederà prima il figlio Rodolfo I e poi l’altro figlio Berardo I.

Rodolfo I+ 1316
Sposa Galatea, dall’unione nascono: Sigismondo, Berardo e Nuccio che non lasciano eredi, Smeduccio che sposa Imilzia di Gentile da Rovellone e Giovanni che avrà per erede Rodolfo, con la cui figlia Gentilia il ramo si estinguerà.

Berardo I + 1325
Capitano del popolo a Perugia, Pistoia e Bologna; podestà di San Ginesio e Macerata, sposa Emma, dal matrimonio nascono quattro figli: Margherita che sposa un Gentile Gentiloni da Rovellone, Sofia che sposa uno Smeduccio di San Severino, Gozzo, e Gentile.

Gentile II+ 1355
Sposa Gentilesca, dal matrimonio nascono tre figli: Gentiluccia che Cecchino di Vinciolo da Perugia, Angelo e Berardo

Berardo II
Sposa Bellafiore di Gualteruccio dei Brunoforte di San Ginesio, premuore al padre nel 1341, assicurando la discendenza con otto figli: Rocchina, Luca, Leda che sposa Cola di Smeduccio di Nuccio da San Severino, Sofia che sposa Stefano fratello di Cola, Rodolfo, Giovanni, Venanzio e Gentile.

Rodolfo II+1384
Protagonista indiscusso del suo secolo sarà un abile politico dai vasti orizzonti ed un abile condottiero, nel 1345 partecipa alla crociata promossa da Clemente VI ed è all’assedio di Smirne, poco dopo sarà nominato viceré d’Abruzzo: nel 1355, come Vessillifero della Chiesa, vince Galeotto Malatesta nella battaglia di Paderno e sarà premiato da Innocenzo VI con l’investitura feudale di Tolentino e San Ginesio: nel 1375 viene posto a capo della “Lega Maledetta” formatasi contro papa Gregorio XI e promossa dalle maggiori città guelfe italiane; nel 1378 gioca un ruolo chiave nella elezione dell’antipapa Clemente VII, avvenuta a Fondi, con la quale si aprirà lo Scisma d’Occidente; è riconosciute Signore da circa trenta città della Marca centro-meridionale, controlla un territorio che va dalla dorsale appenninica fino al mare. Sposa in prime nozze Paolina da Mogliano e poi Camilla Chiavelli da Fabriano, dalla quale avrà due figlie, Elisabetta, che andrà in sposa a Malatesta IV Malatesta signore di Pesaro e Gradara e Gentilina che sarà moglie di Galeotto Malatesta, il quale si schiererà contro il suocero dopo l’elezione dell’antipapa.
Nel 1368, sotto la protezione dei da Varano e dei Trinci di Foligno, presso l’eremo di Brogliano, nel territorio di Colfiorito soggetto ai signori camerti, nasce il movimento francescano dell’Osservanza.

Giovanni detto Spaccalferro + 1385
Chiamato Spaccalferro per il vezzo che aveva di spezzare o meglio piegare un ferro di cavallo nel corso di gare e tornei, rafforza il sistema difensivo della città e dello Stato: amplia le mura cittadine inglobando Borgo San Venanzio, innalza torre Beregna e torre del Parco, amplia Rocca Varano fortifica Beldiletto, Sentino e Appennino; porta a compimento, nel 1382, I’Intagliata, linea difensiva che si sviluppa per circa 12 chilometri collegando torre Beregna alla torre Porta di Ferro presso Pioraco.

Venanzio detto Falciferro+ 131I
Chiamato Falciferro er la terribile arma usata in battaglia e da lui ideata; una doppia falce incrociata; intorno al 1360 amplia la dimora costruita da Gentile, realizzando il corpo che sarà indicato come “Case di Venanzio”, sposa Giovanna di Alberghetto Chiavelli da Fabriano e avra tre figli Berardo, Rocchina e Gentile, e saranno esclusi dalla successione con l’avallo di papa Urbano VI.

Gentile III+ 1399
Il 29 gennaio del 1377 ottiene, da papa Gregorio XI, il privilegio per lo Studium generale (scuola superiore oggi detta “Università”); sposa Teodora Salimbeni da Siena, dal matrimonio nascono quattro figli: Nanzia, Guglielmina che sposa un signore di Gubbio, Giovanni che muore nel 1383 e Rodolfo.

Rodolfo III+ 1424
Durante il Concilio, invia suo figlio Berardo, a Costanza; rientrerà con Enrico Alemanno, l’architetto che realizza la facciata della Collegiata di San Ginesio, unico empio di gotico fiorito nella architettura delle Marche. Con le tre mogli e varie amanti genera 63 figli dei quali 53 “hanno masticato pane”, superano cioè la prima puerizia. Tra le femmine si ricordano Bellafiore che sposa Ludovico Migliorati da Fermo, Piacentina che sposa Paolo Guinigi Signore di Lucca, entrambe muoiono giovani nel 1416, Tora che sposa Niccolò Trinci Signore di Foligno, Nicolina che sposa prima Galeotto Malatesta e poi Braccio da Montone Signore di Perugia, Venanzio che sposa Sicinia di Guido da Polenta Signore di Ravenna, Guglielmina che sposa Battista Chiavelli Signore di Fabriano, ucciso durante una rivolta popolare nel 1435. Evidente il disegno politico di Rodolfo di volersi legare con le più prestigiose dinastie d’Italia.
Dalle prime nozze con Elisabetta di Pandolfo Malatesta di Pesaro nascono Gentilpandolfo e Berardo
Dalle seconde nozze con Costanza di Bartolomeo di Smeduccio da San Severino nascono Piergentile e Giovanni.

Gentilpandolfo + 1434
Sposa in seconde nozze, Sveva di Berardo d’Aquino Conte di Loreto Aprutino da cui nasce Orsolina che sposa Ugone Trinci da Foligno; coinvolto nel tradimento e nell’uccisione dei fratelli, viene eliminato a Camerino nell’eccidio dci maschi della famiglia da Varano consumatosi nella chiesa di S. Domenico, dove troveranno che sposa, la morte anche i figli di Berardo III.
Morto Rodolfo III, dinanzi al vescovo di Camerino, nel 1429, con sorteggio amichevole verrà diviso il dominio varanesco di Camerino tra lui e i suoi tre fratelli.

Berardo III +1434
Sposa Viviana Trinci da Foligno ha cinque figli, Rodolfo Angiolo che sposa Violante Appiani dei Signori di Piombino, Giovan Filippo che sposa Antonella da Viterbo, Lancillazo che è protonotario apostolico, Simone, Ugolino e Contessa che sposano degli Orsini; il 12 luglio sarà ucciso da congiurati a Tolentino presso la porta del Ponte, detta allora del Borgo.
Morto Rodolfo III, dinanzi al vescovo di Camerino, nel 1429, con sorteggio amichevole verrà diviso il dominio varanesco di Camerino tra lui e i suoi tre fratelli.

Piergentile +1433
Sposa Elisabetta Malatesta di Galeazzo Signore di Pesaro ed ha tre figli: Rodolfo IV, Costanza che andrà in sposa ad Alessandro Sforza e Primavera.
Morto Rodolfo III, dinanzi al vescovo di Camerino, nel 1429, con sorteggio amichevole verrà diviso il dominio varanesco di Camerino tra lui e i suoi tre fratelli.

Giovanni II + 1433
Sposa Bartolomea Smeducci, ha un figlio: Giulio Cesare; milita per Filippo Maria Visconti Duca di Milano e per la Serenissima; da Martino V ottiene Nocera sottratta alla sorella Nicolina; dopo la morte di Costanza (1420), sposa una figlia di Pagnone Cima, signore di Cingoli.
Morto Rodolfo III, dinanzi al vescovo di Camerino, nel 1429, con sorteggio amichevole verrà diviso il dominio varanesco di Camerino tra lui e i suoi tre fratelli.

Rodolfo IV +1464
Figlio di Piergentile, ottiene il vicariato insieme al cugino Giulio Cesare nel 1449 da Papa Niccolò V.
Valente uomo d’arme è al servizio della Chiesa e, su invito di Bianca Maria Visconti sarà consigliere di Francesco Sforza soggiornando lungamente a Milano.
Rientra a Camerino nel 1463 e morirà l’anno successivo.
Sposato con Camilla d’Este sorella di Lionello Signore di Ferrara ebbe numerosi figli che alla sua morte, forse indotti da Giulio Cesare, la moglie e i figli, con l’eccezione di Fabrizio che sarà vescovo di Camerino, lasceranno la città per riparare a Ferrara, dando vita al ramo della famiglia Varano che là si svilupperà.

Giulio Cesare +1502
Figlio di Giovanni II, ottiene il vicariato insieme al cugino Rodolfo IV nel 1449 da Papa Niccolò V.
Sarà uno dei Signori più illustri ed illuminati del suo periodo grazie al suo valore nelle armi, alla saggia amministrazione e al mecenatismo.
Camerino vive, durante la sua Signoria, una fase di splendore e potenza per una attenta politica di pacificazione sociale, una raffinata politica culturale e un’intensa attività urbanistica.
Come uomo d’arme sarà al servizio di numerosi papi, di Firenze, Siena, Napoli e soprattutto Venezia.

Bibliografia:
Il Sistema di difesa dello Stato di Camerino – Massimo Costantini

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