Castello di Elce

ComuneSerravalle del Chienti (MC)
Periodo
Classificazione
Altitudine758 s.l.m.
Posizionehttps://goo.gl/maps/ovmTkUbWDSdh1Ni26

Storia

Il villaggio di Elci è posto al confine umbro-marchigiano di fronte a Roccafranca, che è al di là del torrente di Percanestro, in provincia di Perugia, Rimangono ancora notevoli avanzi dell’antico castello a nord dei quali esiste tuttora la chiesetta di S. Pietro presso cui sono mucchi di pietre con frammenti di colonne e capitelli…

R. Romani

Il Castello d’Elci (o di Elce) tramite il Castello di Percanestro congiungeva alla Rocchetta di Grancignano (Acquapagana) e, attraverso il Castello di Monte S. Polo (Montecavallo), con il Castello di Dignano; linea difensiva verso Foligno che si contrapponeva ai Castelli di Popola (1264), Verchiano (1265) e Colfiorito (1269).

Il paese d’Elce sorge su un pendio nell’ultima propaggine dei Piani Plestini, in una terra di confine tra Umbria e Marche ed era l’ultimo baluardo di Camerino (Guelfa) quindi del Ducato di Spoleto a cui era sottoposto in contrasto con il dirimpettaio Comune di Foligno (Ghibellino) che aveva eretto dall’altra parte della valle del Vigi la rocca di “Acquafranca” oggi Roccafranca.
Il nome gli è conferito probabilmente dalla presenza di numerose piante di Elci che dovevano abbondare in questa zona.
L’antropizzazione del territorio arriva da molto lontano infatti è stata documentata la presenza umana sin dall’età della pietra e successive ere geologiche dove si sono sviluppati stanziamenti stagionali di cacciatori e successivamente residenziali di coltivatori e cacciatori una volta che la palude si è ritirata.
Viva è anche la presenza romana che aveva la sua massima urbanizzazione nei piani di Plestia.
La viabilità antica e ancora attuale che attraversa questo territorio è quella che scende verso Visso e la Valnerina Umbra e quella che da Cesi nei Piani Plestini si dirige verso Spoleto attraverso la via della Spina, entrambi utilizzate da pastori transumanti e da pellegrini diretti e da Loreto; la via della Spina è anche nota per il passaggio di Annibale che sui Piani sconfisse la cavalleria di Centenio.
Nel primo medioevo l’area era di dominio della potente famiglia dei Baschi (Orvieto) se nonché tra il 1264 e il 1265 il comune guelfo di Camerino, per fronteggiare l’invadenza di quello di Foligno, tra offrì protezione e difesa alle comunità montane di confine, di conseguenza gli abitanti della comunità di Rocchetta, comprendente i villaggi di Cesi, Costa, Corgneto, Acqua Pagana, S. Martino e Civitella; e quelli della comunità di Percanestro, comprendente i villaggi di Colle Lepre, Col Pasquale, Voltellina, Collecurti, S. Croce, Attiloni, Forcella ed Elce si staccarono dal dominio dei Baschi e fecero atto di dedizione al comune di Camerino.
Segno di questa soggezione fu l’impegno di pagare ogni anno 26 soldi per famiglia; inoltre gli abitanti della Rocchetta avrebbero offerto un palio di seta in occasione della festa di S. Venanzo o di quella dell’Assunta, una libbra di cera quelli della comunità di Percanestro e Elce, così queste terre furono incluse nel distretto del comune di Camerino.
Queste comunità sì reggevano con un proprio statuto applicato da un podestà camerinese, che provvedeva anche all’amministrazione della giustizia in prima istanza.
Dall’autorità del comune nel ‘400 la comunità costituita dai castelli di Acquapagana, Attiloni Forcella, Borgo, Castello d’Elce, Cesi, Civitella,
Collelepri, Corgneto, Costa, Dignano, San Martino, Taverne, Voltellina e Collecurti, passò quindi sotto la signoria dei ‘da Varano sempre di Camerino.
Con l’Unità d’Italia furono inglobate nel Comune di Serravalle del Chienti.
Nel 1927 15 frazioni del comune di Serravalle fra cui Elce, chiesero di passare al comune di Foligno, ma la richiesta, pur approvata dal consiglio comunale di Foligno, non ebbe seguito.

1263

Il 9 Luglio gli uomini di Percanestro ed Elci, col consenso di Ranieri di Ugolino Baschi, si danno al comune di Camerino.

1264

Il 5 luglio Angelo di Berardo procuratore di “Percanestri e Ylicis” notifica a Petriolo del Castellano, podestà di Camerino, quanto era stato stipulato l’anno precedente.

1356 o 1363

La “Descriptio Marchiae” del Cardinale Egidio Albornoz, tra i castelli e le ville della città di Camerino non elenca il castello d’Elci.

1429

Davanti al vescovo di Camerino, i quattro figli di Rodolfo III da Varano si dividono a sorteggio amichevole il dominio di Camerino, Elci è assegnato a Giovanni II.

1468

Il diploma di investitura di Paolo II a Giulio Cesare da Varano cita: “Castrum Ilias”.

1502

Non viene citato nell’inventario borgesco del Ducato tra i castelli e le ville, ma troviamo: “In le montagne dela Rochetta Percanestro la Elce…”

1563

Secondo gli “Statuta Populi Civitatis Camerini” Elci fa parte delle terre raccomandate.

1587

Le comunità di Percanestro ed Elci appartenenti alla diocesi di Spoleto vengono aggregate da Sisto V alla diocesi di Camerino.

Come raggiungerlo

Struttura

È ancora ben visibile il tracciato delle mura dell’antica rocca in calcare bianco e rosa, benché il castello, il cui nome evoca la presenza di lecci nelle pareti rupestri attigue, sia ridotto a un rudere, resta in piedi un pezzo della torre maestra.
A poca distanza dalla torre c’è il Santuario di San Pietro e Paolo edificato tra il XI e XII secolo.
Verso la valle crescono grossi esemplari di ciliegio e, nella parete a monte, da aggruppamenti di cerro e di acero campestre.
Lo scenario circostante tipicamente montano, si presenta come una sequenza compatta di boschi naturali in cui domina la cerreta.

Fonti

https://www.iluoghidelsilenzio.it/castello-delce-serravalle-di-chienti-mc/
http://www.culturaitalia.it/opencms/viewItem.jsp?language=it&case=&id=oai%3Asirpac.cultura.marche.it%3A65861
https://www.comune.serravalledichienti.mc.it/rocca-di-percanestro-e-castello-d%E2%80%99elce/
Foto inviateci da Gianni Fedeli

Bibliografia

Il Sistema di difesa dello Stato di Camerino – Massimo Costantini

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