Bolognola

ComuneBolognola (MC)
Periodoalmeno XII sec.
ClassificazioneCastello murato
Altitudine1070 s.l.m.
Posizionehttps://goo.gl/maps/BadNV26R5x6Avp556

Storia

La leggenda vuole che Bolognola sia stata fondata nel basso medioevo, nel XIV secolo, da tre nobili bolognesi esuli in queste terre ai tempi delle lotte tra guelfi e ghibellini. I tre nobili, Pepoli, Malvezzi e Bentivoglio, avrebbero dapprima fondato il paese di Appennino, nei pressi del Santuario di Macereto, per poi spostarsi nell’alta valle del Fiastrone. Qui avrebbero fondato tre nuclei abitati contigui (Capo la villa, Villa di mezzo e Pie’ la villa), che insieme costituirebbero tuttora il borgo di Bolognola. Il nome del paese, secondo questa tradizione, starebbe a significare appunto “Piccola Bologna”. Sulla base di questa erronea convinzione, alle tre ville sono state successivamente attribuiti i nomi dei tre presunti fondatori.

La realtà storica è invero ben diversa. È ormai assodato che un originario nucleo abitato esistesse nell’area dove attualmente sorge Bolognola già abbondantemente prima del 1200. Il toponimo non avrebbe nulla a che fare con il capoluogo emiliano, bensì potrebbe derivare dal latino Bononia (terra di cose buone), poi trasformatosi con il tempo in “Bononiola”. Forse ancora più plausibile è la derivazione dal celtico bona (luogo fortificato), stante la presenza di evidenti tracce della cultura celtica nell’area dei Sibillini. Altra possibile e più suggestiva interpretazione, è quella secondo la quale all’origine del toponimo ci sarebbe il culto della dea Bona, anticamente diffuso nei monti Sibillini.

Il borgo divenne in seguito Libero comune, subendo sempre molto l’influenza dei Da Varano, signori di Camerino, che eressero anche un castello – di cui oggi restano solo poche rovine – nella Villa di mezzo (conosciuto, sulla scorta della leggenda, come Castello Pepoli).

La popolazione cominciò drasticamente a diminuire nella prima metà del XX secolo, a causa soprattutto delle due grandi valanghe staccatesi dal sovrastante Monte Sassotetto, che, negli inverni del 1930 e del 1934, fecero 19 vittime ciascuna, radendo al suolo buona parte degli edifici più antichi.

Ad ovest della Piazza centrale di Bolognola è visibile il grosso basamento del Castello dei Varano, anche detto impropriamente di Pepoli. Fu costruito dopo il 1430 dai Varano, probabilmente Berardo, al quale toccò questo territorio in seguito alla spartizione dei possedimenti del Ducato, avvenuta in quell’anno, tra i quattro fratelli eredi di Rodolfo III.
Sorta forse su una fortezza più antica, dei primi del ‘200, la Rocca conserva ancora una parte della cinta muraria e ruderi dei torrioni.

VI secolo

Sul luogo dell’attuale castello sorgeva molto probabilmente una fortezza a difesa di un piccolo agglomerato risalente all’epoca longobarda.

1192

Una bolla di Celestino III cita tra i possedimenti della badia di Rio Sacro: “tres mansos in Bolonia”.
“Manso” è un termine longobardo che designa un terreno affidato ai coltivatori.

1240

All’inizio del XIII secolo i Da Varano assoggettarono Bolognola e molto probabilmente il castello fu costruito dai feudatari dei Signori di Camerino. Infatti nel Diploma di Sinibaldo Fieschi, datato 27 gennaio 1240, con il quale il papa concedeva ai Da Varano il dominio su un vasto territorio tra Marche e Umbria, Bolognola è elencata tra i castelli in loro possesso con il nome di “Bologniola”.

1353

Il 30 ottobre il capitano delle arti e il “Consiglio dei venti buoni uomini per contrada” di Camerino approvano i confini del comune di Bolognola e regolano gli usi civici.

1356

La “Descriptio Marchiae” del Cardinale Egidio Albornoz, tra i castelli e le ville della città di Camerino, elenca “Castrum Bolegnole”. I recenti studi di E. Saracco Previdi hanno spostato questa data al 1363.

1429

Innanzi al vescovo, i quattro figli di Rodolfo III Da Varano si dividono a sorteggio amichevole il dominio di Camerino, Bolognola, è assegnata a Berardo III.

1430

Il castello fu ricostruito molto probabilmente dopo il 1430 dopo la divisione dello Stato. Il castello, oltre alle specifiche funzioni difensive in caso di conflitto, serviva da recapito al Capitano del Popolo o al Castellano nelle loro periodiche visite ed ispezioni a Bolognola.

1468

Nel diploma di investitura di Paolo II a Giulio Cesare da Varano troviamo: “Castrum Bolognole”.

1502

Nell’inventario borgesco del Ducato è nel “Terzero de Murrupto Muralto et Cisterna” così segnalato: “Bolognola è castel murato ha fochi n. 113”

1539

Con l’incameramento del Ducato di Camerino da parte della sede apostolica (1539) si registra un netto regresso nelle funzioni militari del complesso ed articolato sistema difensivo varanesco. Gli organismi isolati verranno ceduti in enfiteusi e saranno adattati a case coloniche o trasformati in ville, mentre le strutture meno agibili, specie alcune torri e i fortilizi di montagna, saranno ben presto abbandonate a una fatiscenza irreversibile. Questa dovrebbe essere stata la sorte anche del Castello di Bolognola che molto probabilmente fu ‘smontato’ per costruire l’attuale paese.

1557

Il 24 gennaio 1557, per imposizione del governo pontificio, al quale era tornato lo Stato camerte dopo la scomparsa dei Da Varano, fu deliberato il rinnovamento dell’artiglieria del castello. La nuova dotazione doveva essere effettuata entro l’anno.

1844

Il 5 giugno 1844 l’Arcivescovo Gaetano Baluffi, proveniente da Palazzo Maurizi, dove aveva alloggiato, e andando in corteo verso la Chiesa di S. Michele, passò sotto il grande arco della Rocca. Evidentemente la strada a quel tempo attraversava l’antico castello o un muraglione esterno.

Come raggiungerlo

Struttura

Le mura perimetrali del castello erano sicuramente ancora in piedi all’inizio del sec. XIX. Esso infatti compare nel Catasto Gregoriano con una forma leggermente trapezoidale e quattro torri angolari.

Due slavine nel 1930 hanno fatto crollare gli ultimi resti della parte nord-est del castello e sommersero la parte posteriore lasciando in piedi solamente due spezzoni di mura a sud e a nord.

Il giorno 26 settembre 1997 ha inizio una serie di scosse sismiche che provoca i seguenti danni: alcuni crolli alla sommità delle pareti.
Nella seconda metà del 1999 la Conferenza di Servizi approva il progetto di restauro che in particolare prevede le seguenti opere: ripresa delle lesioni col sistema cuci-scuci.

Nella seconda metà del sec. XX nell’area nord-est dell’antico castello fu ricavata una piazza, mentre la zona a sud-ovest fu sistemata su due livelli uniti da una scala. Il primo livello fu sistemato a verde pubblico mentre sul secondo venne costruito un campo da bocce coperto.

Fonte

https://www.iluoghidelsilenzio.it/pie-la-villa-bolognola-mc/
http://www.sibillini.net/il_parco/Cultura_Territorio/Castelli/Bolognola.php
https://www.comune.bolognola.mc.it/
http://www.beniculturali.marche.it/Ricerca/tabid/41/ids/71996/Castello-dei-Da-Varano/Default.aspx

Bibliografia

Il Sistema di difesa dello Stato di Camerino – Massimo Costantini

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