Comune | Camerino (MC) |
Periodo | 1503 |
Classificazione | |
Altitudine | |
Posizione | https://goo.gl/maps/nvPJ88w3voCnwCTN8 |
Indice
Storia
Cenni storici
La costruzione fatta erigere a da Cesare Borgia su disegno di Ludovico Clodio nel 1503 per controllare la città dal versante sud-ovest: i torrioni cilindrici e il possente mastio sono begli esempi di architettura militare del primo Rinascimento. La fortezza venne in seguito restaurata da Giovanni Maria Varano che, solo a un anno dall’aggressione del Valentino, era riuscito a riprendere la città di Camerino. Altri interventi furono effettuati da Guidobaldo della Rovere, quindi da Ottavio Farnese e più tardi dalla Stato Pontificio. Difatti Papa Clemente VII non trovò miglior custodia della Rocca dei Borgia per nascondere alle brame dei saraceni i preziosi tesori del santuario di Loreto. Inizialmente la Rocca era divisa dalla città per mezzo di uno strapiombo e poteva essere raggiunta soltanto attraverso un ponte levatoio. L’avvallamento fu definitivamente riempito nel Seicento.
1480
Nel 1480 Giulio Cesare Da Varano fece costruire, su un precedente insediamento occupato fino al 1438 dalle Clarisse, il convento di S. Pietro di Muralto per donarlo ai frati Minori Osservanti.
1502
Cesare Borgia, che il 21 luglio 1502 aveva occupato con un esercito di 10.000 uomini il ducato di Camerino, commissionò all’umanista e architetto Ludovico Clodio, arciprete di Caldarola, il progetto della Rocca, concepita più allo scopo di tenere soggetti i cittadini di Camerino che a difendere dagli assalti esterni.
1503
La prima pietra della Rocca fu posta da Pietro Perez, Governatore di Camerino per i Borgia, il 1° maggio 1503. Per la sua realizzazione furono abbattute alcune case, tra le quali quelle dei Pierbenedetti, e l’antica chiesa di S. Giacomo Apostolo, mentre il convento di S. Pietro di Muralto fu inglobato nella costruzione.
1503
Alla morte di Alessandro VI (19 agosto 1503), padre di Cesare Borgia, la Rocca di Camerino era pronta per essere armata con artiglieria. Il Perez, insieme al Clodio e a trecento soldati spagnoli, abbandonò la città.
Con la morte di Alessandro VI, Giovanni Maria Da Varano, figlio di Giulio Cesare strangolato da Cesare Borgia, tornato in possesso di Camerino per volontà di Pio III e Giulio II, completò la costruzione della Rocca. La mise in comunicazione sotterranea con il Palazzo Ducale e la armò con bocche di fuoco in ferro e bronzo e una guarnigione di soldati.
secolo XVI
Un disegno, attribuito ad Antonio da Sangallo il Giovane e conservato a Firenze nel Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, mostra il perimetro delle mura di Camerino con la rocca. Il disegno è pubblicato dal Cruciani Fabozzi in B 6 senza altre notizie.
1522
Nel 1522 Giovanni Maria Da Varano vi sostenne l`assedio del nipote Sigismondo che rivendicava il dominio sul Ducato di Camerino. Qualche anno più tardi fu la volta di Caterina Cibo, nipote di Leone X, vedova di Giovanni Maria e reggente per la figlia Giulia, resistervi agli assalti dei Da Varano di Ferrara.
secolo XVI
Clemente VII, per paura dei pirati che infestavano le coste adriatiche, fece nascondere nel mastio della Rocca, il tesoro della Santa Casa di Loreto.
secolo XVI
Il 3 gennaio 1539 Guidobaldo della Rovere duca di Urbino, che aveva sposato Giulia Da Varano nel 1534, rinunciava al Ducato di Camerino a favore della Santa Sede. Paolo III, dopo aver visitato Camerino nell’ottobre del 1539, la cedette al nipote Ottavio Farnese. La Rocca venne affidata ad un castellano con uno stipendio di 700 scudi. Nel 1591 tale voce non risulta più negli atti della tesoreria camerte.
1585
Da un inventario del 1585, redatto dal castellano Martino Pallotta, la Rocca risulta armata con 42 bocche da fuoco in ferro e bronzo di svariate forme e calibro: codette, smerigli, archibugioni a posta, mortari, pistoni, mezzesagre, moschetti, serpentine. In tempo di pace il castellano aveva sotto le armi 1500 fanti. La Rocca era considerata tanto sicura ed inespugnabile che anche i successivi papi la mantennero munita di artiglieria e di numerosi soldati.
“… ci resta memoria del castellano della rocca fino a questo anno (1585 ndr)… l’ufficio di castellano fu tuttavia mantenuto ad honorem e talora unito a quello di custode della Camera Apostolica”.
In una stampa, datata 1585, rappresentante una vista a volo d’uccello della città di Camerino, si vedono i due torrioni circolari e la torre di comando provvisti di apparato aggettante, su sporto di beccatelli e caditoie, coronato con merli alla guelfa. Anche tutto il fronte sud-occidentale appare coronato con merlatura alla guelfa. Le cortine poste ad est e a nord non mostrano invece merlature intorno
1587
Evangelista Pallotta, fratello di Martino, castellano della Rocca viene nominato Cardinale.
Ricordiamo altri due castellani, Ascanio Cybo e Giacomo Boncompagni, congiunti degli omonimi pontefici.
1591
Nella tabella della tesoreria di Camerino manca la spesa per i castellano ma è annotata la somma di 320 scudi somministrata dalla Camera Apostolica per la manutenzione delle mura della città e della rocca.
1617
Il tesoriere generale di Paolo V cede al comune quattro stanze della rocca da usare come magazzini, in due di quelle si conservava il grano.
1630
Urbano VIII concede alcune case, orti, pozzi e cortili (eccetto i magazzini del comune), situati nella Rocca ai fratelli Angelo, coppiere e cameriere segreto del Papa (più tardi cardinale) e Prospero Gori.
1672
Il 16 settembre Clemente X concede al comune i fossi della Rocca con facoltà di riempirli, costruire le logge per le fiere e demolire una casetta detta “dello stampatore”, il comune interra anche parte degli spalti.
1698
Alla morte del castellano Pietro Antonio Pierozzi, Innocenzo XII sopprime l’ufficio di castellano.
1702
L’architetto della Camera Apostolica S. Cipriani nella sua relazione riferisce che la rocca è in gran parte rovinata con le piazze d’armi coltivate ad orti e le mura ricoperte d’edera.
Nella cortina della rocca, accanto alla porta della città detta “della Rocca” o “Urbana” si vedeva ancora “una memoria e targa di marmo della casa varani”
1852
Il Comune di Camerino utilizzerà il mastio della Rocca come lazzaretto fino al 1852.
1867
Nel 1867 il mastio venne abbassato di un piano e privato della merlatura di coronamento, mentre la chiesa di S. Pietro fu completamente demolita insieme a parte del convento. Con i materiali di risulta si ricostruì un tratto di mura urbiche precedentemente distrutte. Contro l’ipotesi di completa distruzione della Rocca intervenne il canonico Milziade Santoni che scrisse una breve Memoria. In tale opera l’autore assegna a Ludovico Clodio la sola funzione di consigliere di Cesare Borgia e, nel tentativo di nobilitare il monumento, dice che `forse fu innalzata sui disegni di Lionardo da Vinci o di qualche altro classico architetto miltare`.
1872
Nel 1872 l’ex fossato, interrato nel XVIII secolo, venne trasformato in giardino pubblico.
Come raggiungerlo
Struttura
Fonte
http://www.beniculturali.marche.it/Ricerca.aspx?ids=67892
https://it.wikipedia.org/wiki/Rocca_Borgesca