Giovanni II Da Varano

Nascita:
Morte: 1433 o 1434
Consorte:

Biografia

Giovanni II da Varano (… – Camerino, 1433) è stato un condottiero e politico italiano, signore di Camerino dal 1424 a 1433 col fratello Piergentile.

Era figlio di Rodolfo III da Varano e di Costanza Smeducci.

Iniziò la carriera di uomo d’armi nel 1423 con Braccio da Montone e Niccolò Piccinino. Nel 1425 militò sotto le insegne di papa Martino V a difesa di Perugia. Passò quindi al soldo della Repubblica di Firenze, del Ducato di Milano e nel 1426 della Repubblica di Venezia, che lo ricompensò con l’iscrizione al patriziato, compresi i suoi discendenti.

Dopo la morte del padre nel 1424, seguì le divisioni dei beni coi fratelli (1430): a Giovanni toccarono numerosi castelli. I suo modo di governare attirò le invidie dei fratelli Gentilpandolfo e Berardo, nati da Elisabetta Malatesta, prima moglie del padre Rodolfo. Godendo della protezione del duca di Milano, i fratelli temettero che, col suo appoggio, potesse governare da solo Camerino. Nel 1433 Gentilpandolfo e Berardo fecero un accordo segreto con Giovanni Maria Vitelleschi (era al tempo vescovo di Macerata e Recanati), per eliminare Giovanni e Piergentile. Questi furono invitati ad un convegno a San Severino: Giovanni non partecipò, mentre Piergentile venne immediatamente messo in carcere e quindi portato a Recanati, dove venne decapitato il 6 settembre 1433. I figli di Berardo ammazzarono poco dopo Giovanni a colpi di accetta mentre si trovava a Camerino.

Titoli

Signore di Camerino, Gualdo Cattaneo, Tolentino, Pievefavera, Pioraco, Cessapalombo, Statte, Elcito (frazione di San Severino Marche), Castelraimondo, Pieve Torina.

Parentele e discendenza

Figlio di Rodolfo III, fratello di Berardo, padre di Giulio Cesare, genero di Antonio da San Severino.
Giovanni sposò Bartolomea Smeducci ed ebbero un unico figlio:
Giulio Cesare (1434-1502), signore di Camerino e mecenate

Fatti degni di nota

Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attivitàAzioni intraprese ed altri fatti salienti
1423        
Giu.Re d’AragonaChiesa Napoli  Marche e AbruzziMilita nelle compagnie di Braccio di Montone. Transita per Amandola ed è diretto negli Abruzzi.
1424        
………….ChiesaRe d’Aragona    Al servizio del papa Martino V.
Mag.      MarcheCon i fratelli diviene signore di Camerino alla morte del padre.
Lug.      LazioSi reca a Gallicano nel Lazio per difendere presso il papa la causa della sorella Nicolina, vedova del  Montone, rimasta a Perugia dopo la morte del marito.
1425         
Lug. ago. Perugia Fuoriusciti400 cavalliUmbriaFronteggia i fuoriusciti guidati da Ludovico dei Michelotti, Jacopo CaldoraLudovico Colonna ed Antonuccio dell’ Aquila: in pochi giorni per ben tre volte i priori ed i commissari della guerra del comune sono costretti ad offrirgli dei donativi (dei quali uno di 1000 fiorini) per incentivarlo ad intervenire. E’ segnalato a Ponte San Giovanni dove si ferma a razziare il contado; si trova successivamente a Fratta Todina;  ai primi di agosto si ferma a Pianello continuando nei furti e nelle rapine ai danni della popolazione. E’ sospettato dai fiorentini sia di essere passato agli stipendi dei viscontei, sia di  volere consegnare Città di Castello controllata dalla sorella, a Guido Torelli, capitano ducale che in quel momento staziona in Val Tiberina.
Sett.      UmbriaDevasta talmente i territori di Gualdo Tadino e di Nocera Umbra da essere diffidato ufficialmente dai pontifici.
1426        
Gen.MilanoVenezia  RomagnaTransita per Forlì con 150 cavalli;  è diretto a  Milano.
Feb.        Gli è riconosciuto dai pontifici il vicariato di Gualdo Cattaneo.
Primavera      RomagnaContrasta i veneziani in Romagna.
Lug.FirenzeMilano  UmbriaCorrotto dai fiorentini, che gli promettono 20000 ducati, tradisce i ducali;  cerca di consegnare loro Citerna e Città di Castello. Il trattato è scoperto dal connestabile Pietro da Pisa che comanda 150 fanti; è obbligato a darsi alla fuga. I fiorentini  consegnano al connestabile 1500 fiorini e gli  abitanti si arrendono a patti. I capitoli non sono osservati perché i fiorentini danno alle fiamme i borghi di Citerna.
Ott.      ToscanaE’ sospettato di volersi unire con Ardizzone da Carrara per molestare il fiorentino.
Nov.    500 cavalliLiguria e MarcheSi muove nei pressi di Arezzo. Si imbarca a Genova e ritorna nelle Marche.
1427        
Apr.VeneziaMilano  LombardiaAffianca il Carmagnola al campo di Carpenedolo.
1428        
Mar. mag.        E’ inscritto alla nobiltà veneziana;  a maggio viene dichiarato proprio collegato dai veneziani.
1429        
Ott.      RomagnaLascia il soldo dei veneziani con 300 cavalli. I suoi uomini mentre attraversano il ravennate sono assaliti da quelli di Micheletto Attendolo che, negli stessi giorni ha lasciato Bologna per trasferirsi a Cotignola. Il Varano sfugge all’agguato  perché ha preso la via del mare a Venezia.
1430      MarcheA seguito della divisione dei beni tra i vari fratelli gli toccano Pioraco, Cessapalombo, Statte, Precanestro, Elcito, Valle Sant’Angelo, Torricchio, Castelraimondo, Copogna, Prefoglio, Pieve Torina, Fiagni, Giove, Valle di Ea, Frontillo, Pievefavera.
1432        
Ago.      MarcheLa cittadinanza di Tolentino gli va incontro a Belforte del Chienti e gli offre un banchetto; fa ritorno nella città e gli sono tributati altri onori a testimonianza dell’affetto e della stima di cui è circondato. Si scontra con i fratelli Gentilpandolfo  e Berardo  che lo accusano con un quarto fratello, Piergentile, di tradimento davanti al vescovo di Recanati Giovanni Vitelleschi.
1434        
Sett.      MarcheE’ convocato dal vescovo di Recanati a San Severino Marche perché sospettato di volersi impadronire della signoria di Camerino con l’aiuto di Filippo Maria Visconti; diffidente, rifiuta di recarvisi. All’ appuntamento si porta il fratello Piergentile.  Costui  viene fatto prigioniero  ed è  fatto decapitare a Recanati con l’accusa di avere spacciato moneta falsa nello stato della Chiesa. I figli di Berardo  al loro ritorno dall’incontro con il legato pontificio lo accusano di avere messo in pericolo il futuro della famiglia con la sua condotta. Ne segue un alterco; all’uscita dall’ appartamento di Gentilpandolfo,  dove avviene, il litigio, è sorpreso da alcuni sicari del fratellastro Berardo che lo uccidono a colpi di accetta. Sposa Bartolomea Smeducci figlia di Antonio da San Severino.

Citazioni

“Fu capitano valoroso de’ suoi tempi.” LITTA

Fonti

https://condottieridiventura.it/giovanni-da-varano/

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